L’oro del gatto, un romanzo molto bello sull’umanità, i sacrifici e le sofferenze che l’amore comporta

L’oro del gatto, l’ultimo romanzo di Ioana Pârvulescu (Humanitas Publishing, Bucarest, 2024), presenta un motto che esplora il rapporto tra amore e tempo. La prima e la seconda parte del libro si aprono ciascuna con un proprio motto che include la frase L’oro del gatto, entrambi tratti dai Viaggi di Wilhelm Meister di Goethe. Questo potrebbe riflettere le preferenze letterarie dell’autore, dato che il grande scrittore tedesco è citato numerose volte nel corso del libro. Tuttavia, è anche un’importante indicazione dei legami spirituali tra i due personaggi principali: Monica Mihuț e Sebastian Ioan Severin. Non è certo un caso che non solo abbiano quasi la stessa età (li separa solo un mese), ma che condividano anche professioni simili. Monica, infatti, è una veterinaria qualificata, mentre Sebastian è un professore universitario specializzato in Biologia.

Le citazioni di Goethe sono integrate da una vasta gamma di testi di note canzoni pop. Tuttavia, questo genere è apprezzato solo da Monica, poiché Sebastian afferma che per lui la musica ha cessato di esistere il 5 dicembre 1791, il giorno della morte di Mozart. Il libro contiene numerosi riferimenti alla musica classica, in particolare all’opera, che Monica scopre grazie a Sebastian. Sembra che sia grazie a lui che Monica riesca a completare gli studi universitari, che aveva interrotto molti anni prima. In questo modo, si può notare almeno un accenno al mito di Pigmalione. Ne parlo, anche se L’oro del gatto non è un libro femminista, né si concentra principalmente sul potere plasmante degli uomini, ma piuttosto sul potere trasformativo dell’amore. Il romanzo fa anche riferimento a due produzioni teatrali. Per la gioia del critico teatrale che (ancora) sono, entrambe le produzioni meritano attenzione. I testi citati per la musica (tradotti in rumeno in una sezione My Mix verso la fine del libro) rivelano molto sul modo di essere (anticonformista) di Monica e su come ha scelto di gestire il suo amore per Sebastian. Evidentemente, anche se solo esteriormente, lo lascia durante la pandemia, poco dopo che entrambi hanno compiuto 49 anni e hanno festeggiato 19 anni di convivenza.

Tuttavia, l’abbandono è solo apparente, poiché Monica Mihuț ritorna, parzialmente trasformata in una bambina di sette anni, in questo modo insolito per dimostrare il suo amore per Sebastian. Riesce persino a riacquistare il suo affetto, sebbene in modo diverso. Monica diventa, forse, Sonia, un suo alter ego. Su questo personaggio fornirò maggiori dettagli in seguito.

Per ora, è utile notare che la metamorfosi di Monica Mihuț ricorda più quella di Alice nel meraviglioso libro di Lewis Carroll rispetto a quella di Gregor Samsa. Questo, nonostante il fatto che L’oro del gatto offra diverse affermazioni interessanti sulla famosa opera di Kafka. Inoltre, incontriamo un certo Mr. Gurău, che, a mio avviso, è solo apparentemente un personaggio minore, simile a quelli delle opere di Ion Băieșu. A suo modo, rappresenta una persona stravagante.

Grazie alla metamorfosi di cui sopra, L’oro del gatto diventa un romanzo fantastico, sebbene ibrido, mantenendo la sua essenza di storia d’amore. Soddisfa, pur con disuguaglianze piuttosto marcate (che appaiono più evidenti nella seconda parte del libro), il desiderio dell’autore di creare un romanzo d’amore completo. Il lettore troverà ulteriori dettagli a riguardo nelle Poche precisazioni d’autore delle ultime pagine del libro, dove si discute della genesi, della stesura e della riscrittura del libro, insieme a riflessioni sull’importanza del tema, del già citato rapporto tra amore e tempo, dell’atto di scrivere considerato una forma di preghiera e del rapporto in qualche modo formativo tra uomini e gatti.

L’amore, sostiene Ioana Pârvulescu, complica le nostre vite e plasma i nostri destini. La lunga confessione di Monica Mihuț, indirizzata a Sonia, illustra come si svolgono questi processi. Veniamo a sapere relativamente tardi che Sonia è, in realtà, la figlia di Monica e Sebastian, vissuta solo tre giorni. La confessione è presentata con una ricca abbondanza di dettagli, intervallata da quelli che in musica sono definiti momenti di salto. A un certo punto, con il passare del tempo, il ritmo sembra accelerare. Il racconto si sofferma su molti dettagli apparentemente secondari, concentrandosi sugli stati d’animo di Sebastian e sui giochetti di separazione e riconciliazione.

Lorenzo

Author: Lorenzo

Mi chiamo Lorenzo, e sono entusiasta di condividere con voi le mie riflessioni e approfondimenti sull'educazione internazionale. Scrivo per l'American International School, dove ogni giorno è un'opportunità per esplorare nuove idee, culture e approcci innovativi per il futuro dei nostri studenti.

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