Un funzionario ucraino ha riferito domenica che il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e le Nazioni Unite (ONU) sono stati informati della presunta esecuzione di nove prigionieri di guerra ucraini da parte di soldati russi nella regione russa di Kursk, secondo quanto riportato da EFE, citata da Agerpres.
‘Le informazioni relative alla possibile fucilazione di nove prigionieri di guerra ucraini da parte dei russi nella regione di Kursk stanno nuovamente circolando sui social media.Tali azioni costituiscono una flagrante violazione della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra’, ha dichiarato il difensore civico ucraino Dmitri Lubinets su Telegram.
Il funzionario ucraino ha ricordato di aver inviato lettere all’ONU e al CICR ‘in merito ad un altro crimine commesso dai russi’, sottolineando che ‘queste azioni non devono rimanere impunite’ e che ‘il nemico deve essere ritenuto pienamente responsabile’.
‘La Russia è uno Stato terrorista che viola tutte le regole e le usanze della guerra.La comunità internazionale non deve chiudere gli occhi di fronte a questi crimini’, ha dichiarato il commissario ucraino per i diritti umani.
Le truppe ucraine sono entrate nella regione di Kursk all’inizio di agosto per alleviare la pressione delle forze russe sulle linee del fronte nel Donbas, nell’Ucraina orientale.
Secondo la piattaforma di analisi militare DeepState, vicina al Ministero della Difesa ucraino, la situazione nella regione di Kursk ‘non è complessivamente molto buona’.
Gli analisti di DeepState riferiscono che i russi hanno giustiziato i soldati ucraini il 10 ottobre vicino al villaggio di Zelionîi Şliah, aggiungendo che le truppe ucraine sono avanzate verso le loro posizioni con l’impressione di trovarsi in una zona relativamente sicura, ma sono state accolte dalle forze russe.I soldati ucraini sono stati costretti a rispondere ma alla fine si sono arresi per mancanza di munizioni.