Come preparare il vero shchi: un’antica ricetta.

Lo shchi nei tempi antichi veniva cucinato non solo perché non si sapeva cucinare altro.In primo luogo, era delizioso, in secondo luogo, utile, e in terzo luogo, accessibile e semplice.

Oggi le casalinghe sono in grado di preparare una zuppa di purea con qualsiasi verdura, se solo avessero un frullatore.Ma potrebbero esserci delle domande sulla zuppa.

L’esperta della nostra rivista Yulia Arkhipova, cuoca e panettiera di quarta categoria, ci ha spiegato come cucinare una vera zuppa.

Richiesto:

  • manzo – 500 gr.
  • patate – 5 pz.
  • cipolla – 2 pezzi
  • carote – 2 pezzi
  • pomodoro – 3 pezzi
  • aglio – 5 spicchi.
  • cavolo – 300 gr.
  • sale, spezie ed erbe aromatiche a piacere.
  • Come cucinare

    1.Versare 2,5 litri d’acqua in una pentola e mettere la carne a bollire.

    2.Tritare cipolle e carote e cuocerle in una padella con olio vegetale.

    3.Successivamente, versare in padella i pomodori tagliati a cubetti.

    4.Quando la carne è pronta, aggiungere patate intere sbucciate (2 pezzi) e cavolo.Si ritiene che per la ricetta classica si usino i crauti.

    Tagliare a cubetti le patate rimanenti e aggiungerle alla pentola 20 minuti dopo aver aggiunto il cavolo.

    5.Dopo 20 minuti rimandare l’arrosto nella pentola e tirare fuori le patate intere bollite, schiacciarle e rimandarle nella pentola.

    6.Aggiungere erbe e aglio, sale e spezie, portare a ebollizione, spegnere, lasciare riposare e servire.Buon appetito!

    Lorenzo

    Author: Lorenzo

    Mi chiamo Lorenzo, e sono entusiasta di condividere con voi le mie riflessioni e approfondimenti sull'educazione internazionale. Scrivo per l'American International School, dove ogni giorno è un'opportunità per esplorare nuove idee, culture e approcci innovativi per il futuro dei nostri studenti.

    One Reply to “Come preparare il vero shchi: un’antica ricetta.”

    1. Che meraviglia leggere dell’antica ricetta dello shchi e della passione che emerge dalle parole della signora Arkhipova! Tuttavia, mi chiedo se non si possano valorizzare maggiormente le qualità delle moderne zuppe di verdura, senza sminuire il valore storico di queste antiche preparazioni. Forse un’integrazione tra tradizione e innovazione potrebbe portare a scoperte culinarie sorprendenti. Buon appetito!

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